martedì 5 gennaio 2010

Solaris

(Solaris, 1961)



Incantevole, "vero". Così si presenta Solaris, senza mezze misure, arriva fin dentro il cuore. E' un sussulto di scoperte, di sentimento, di vibrazione e riflessione.
L'uomo cerca di usare la ragione per catalogare, per comunicare, per spiegare eventi della propria vita se non la vita stessa ma si perde inghiottito nella (sua) cecita' di questa ottusa pratica.
Debole, troppo fiero di se', praticante del controllo "totalitario", convinto di non dover ritornare sui propri passi, l' uomo impone il proprio pensiero come "metro di misura" verso il contatto.
E' l'amore a svegliarlo dal suo guscio di ottusita', dall'incredulita' e dall'inverosimile che troppo stupidamente giudica essere l'unica verita'.
In cerca del contatto, si, ma con troppa diffidenza e paura.
Ed e' allora che lo strumento "universale" (l' amore) lo porta a capire di vivere non una menzogna, non una punizione, non una beffa ma l'intimo contatto con un'intelligenza che azzardandosi gli pone dinanzi la necessita' prima e unica ragione di vita.
Diretto, affascinante a tal punto da non riuscire a distogliere il lettore (protagonista) dalla propria avventura nel viaggio alla scoperta di se'.
E scoperta la sua identita', la sua infinita incompletezza, l'uomo ripercorre l'antico dilemma...quel desiderio, quella cosa da sempre cercata e sempre sfuggita; l' Amore.

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